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Glossario
A.
Acquamarina
Così come lo smeraldo, l’acquamarina è una varietà di berillo, un minerale che si sviluppa in formazioni cristalline, dalla tipica tonalità che varia dall’azzurro chiaro al verde acqua. La caratteristica colorazione è dovuta alla presenza di titanio o ferro. È una gemma abbastanza diffusa per cui non è inusuale trovarne anche esemplari di notevoli dimensioni; inoltre, grazie alla sua considerevole durezza, si presta molto ad essere incastonata in gioielli dal taglio smeraldo o cabochon.
Altezza
Misurata in millimetri, viene definita altezza di un diamante la distanza che intercorre tra la tavola e l’apice.
B.
Brillante (taglio)
Il taglio brillante viene così definito perché permette di massimizzare la brillantezza del diamante in quanto tutte le 57 faccette (più una eventuale sull’apice) di cui è composto, sembrano come irradiarsi dal centro della pietra verso il suo perimetro esterno.
Brillantezza
Con il termine brillantezza ci si riferisce alla quantità di luce bianca che la pietra, in posizione “a tavola rivolta verso l’alto”, è capace di riflettere all’occhio di chi la osserva.
Il potere rifrangente del diamante è unico; nessun’altra pietra, difatti, riflette con la stessa intensità la luce che la colpisce e l’attraversa.
C.
Cabochon (taglio)
Viene definito cabochon qualsiasi tipo di taglio privo di sfaccettature. Il taglio cabochon più diffuso conferisce alla gemma una base piatta e la sommità convessa.
Calibro
Il calibro è lo strumento utilizzato in gioielleria per misurare gli angoli e le dimensioni di un diamante in millimetri o in frazioni di millimetro.
Carat (caratura)
Con riferimento al peso delle pietre, con carato si intende l’unità di misura della massa (peso) del diamante o delle altre gemme ed equivale a 0,2 grammi.
Etimologicamente, il termine deriva dal greco kerátion (siliqua del carrubo). Infatti, sebbene sia una teoria ormai sfatata, nell’antichità si credeva che i semi del carrubo fossero dotati di un’eccezionale costanza di peso e dunque che potessero essere presi come riferimento per la valutazione della massa delle gemme.
Carato
Con riferimento alla composizione dell’oro, con il termine carato, dall’arabo qīrāṭ (ventiquattresima parte) si intende la percentuale della parte d’oro su un totale di 24 parti di metallo costituente la lega d’oro. L’oro di massima purezza, quindi, si indica con la sigla 24 K (24 parti d’oro su 24).
Dato che l’oro puro risulta essere troppo “morbido” per la forgiatura di un gioiello, in Italia, l’oro utilizzato in gioielleria è solitamente oro a 18 K o 750 (su base 100, la lega è composta per il 75% da oro e per il 25% da altri metalli). Nondimeno, non è inusuale che i diamanti vengano incastonati anche su oro 14 K o 585 (su base 100, la lega è composta per il 58,5% da oro e per il 41,5% da altri metalli).
Castone
Il castone è l’elemento cavo del gioiello in cui si incassa la gemma.
Certificato
I report gemmologi che accompagnano i diamanti vengono compilati per attestarne l’origine naturale o sintetica, la presenza o l’assenza di trattamenti e le caratteristiche di ciascuna pietra.
Le tre principali certificazioni internazionali vengono rilasciate dal Gemological Institute of America (GIA), dall’ International Gemological Institute (IGI) e dall’Hoge Raad voor Diamant (HRD).
Clarity (purezza)
La purezza rappresenta la qualità di una pietra esente da inclusioni o difetti. A seconda del grado, il sistema di classificazione prevede che venga connotata come IF-VVS1-VVS2-VS1-VS2-SI1-SI2-PIQUÈ.
Il grado di purezza di un diamante rappresenta, insieme a taglio, colore e caratura, una caratteristica imprescindibile per l’attribuzione del valore.
Color (colore)
Il sistema di classificazione internazionalmente riconosciuto designa con la lettera D i diamanti totalmente incolori e con la lettera Z quelli leggermente gialli; nell’intervallo sono comprese le gradazioni intermedie.
Congiuntamente con taglio, purezza e caratura, la determinazione del colore di un diamante costituisce un elemento fondamentale per attribuirne il valore.
Crown (corona)
Con il termine corona ci si riferisce a quella parte del diamante tronco-conica situata al di sopra della cintura. È costituita da una faccetta più grande (tavola) e un a serie di altre faccette sottostanti (faccette laterali della corona).
Culet (apice)
Viene indicato come apice del diamante la parte terminale del padiglione. Quando la pietra possiede un apice sfaccettato, lo si chiama tavola inferiore.
Cuore (taglio)
Il taglio a forma di cuore, connotato dalla presenza di 59 faccette, non è assolutamente di facile realizzazione dal momento che è affidato unicamente all’artigiano il compito di ricavare il massimo della brillantezza dalla pietra e conferirle corrette proporzioni attraverso un taglio così irregolare.
Cuori e frecce
Il taglio a cuori e frecce costituisce una variante del tradizionale taglio brillante rotondo a 57 faccette. Questo modello così particolare, connotato da otto frecce simmetriche nella corona e otto cuori simmetrici nel padiglione, è il risultato di un perfetto connubio tra simmetria, lucentezza ed uno schema di sfaccettatura specifico.
Cut (taglio)
Per taglio si intendono tutte quelle operazioni che, partendo da una pietra grezza, portano alla sfaccettatura, alla levigazione o all’intaglio della stessa al fine di intensificarne la brillantezza.
È a partire dai primi anni del ‘900, da quando cioè Marcel Tolkowsky, ribattezzato come il padre del taglio brillante, ha esplicitato quali siano le proporzioni di taglio ideale per sfruttare al massimo la rifrazione e la riflessione della luce che entra in un diamante per poi uscirne idealmente, il taglio (parimenti alla simmetria e alla lucidatura), costituisce un attributo indispensabile per definire la qualità del diamante.
Cut proportion (proporzioni di taglio)
Le proporzioni di taglio (percentuali della tavola, altezza della corona, spessore della cintura, altezza del padiglione, altezza totale), sono indicate percentualmente rispetto al diametro medio della cintura.
Generalmente si conviene che le proporzioni ideali per il taglio a brillante siano le seguenti: percentuale del diametro della tavola 58%; percentuale dell’altezza della corona 16,2%; percentuale dell’altezza del padiglione 43,1%.
D.
Diamante
Scientificamente, un diamante è identificato come la modificazione cristallizzata di un atomo di carbonio con peso specifico 3.52 e durezza 10 nella scala di Mohs.
Diamante nero
Il diamante nero può senz’altro essere considerato una varietà di diamante policristallino; la particolare colorazione è dovuta all’elevatissima presenza di inclusioni, agglomerati di grafite talmente concentrati da far sembrare la pietra totalmente nera.
Rispetto al diamante bianco, il taglio della pietra risulta particolarmente ardimentoso a causa della minore durezza; il diamante nero possiede cioè una minore capacità di resistere alla scalfitura. Tradizionalmente minati in Brasile e nella Repubblica Centrafricana, i diamanti neri hanno inoltre un valore commerciale leggermente inferiore rispetto a quelli bianchi.
Dispersione (fuoco)
Con il termine dispersione ci si riferisce alla separazione di un raggio di luce nei colori dello spettro.
Durezza
La durezza, ossia la capacità di un minerale di resistere alla scalfittura, viene comunemente misurata in base alla scala di Mohs: questo criterio empirico di assegnazione del livello di durezza prevede che 10 minerali siano numerati progressivamente in base alla propria capacità di scalfire il precedente ed essere scalfiti dal successivo. Il primo minerale della serie è il talco, seguito dal gesso, dalla calcite, dalla fluorite, dall’apatite, dall’ortoclasio, dal quarzo, dal topazio, dal corindone, ed infine dal diamante, il minerale più resistente.
F.
Faccetta
Con il termine faccette ci si riferisce alle superfici piane in cui viene suddivisa la parte esterna della gemma dopo il taglio.
Fancy color (colori fantasia)
I diamanti fancy color, ossia i diamanti che presentano una saturazione di colore che va oltre la lettera Z della scala colore GIA, sono così classificati, in ordine discendente, in base alla loro rarità, e dunque al loro valore: rosso, verde e blu, rosa, arancione e viola, marrone e giallo, nero.
Ogni colorazione può essere “Faint” (debole), “Light” (leggera), “Intense” (intensa) , “Deep” (profonda) e “Vivid” (marcata).
Fancy shape (taglio fantasia)
Qualsiasi forma di taglio che non sia il taglio rotondo.
Fluorescence (fluorescenza)
La fluorescenza di un diamante viene definita come la luce che alcuni diamanti emettono se esposti ai raggi UV. È raro che sia percepibile ad occhio nudo e dunque che sia talmente forte da influire sull’aspetto estetico della pietra. Quando ciò avviene, la fluorescenza del diamante assume quasi sempre una colorazione blu, e in casi molto rari arancione o gialla.
Su una scala discendente, la luce emessa dal diamante esposto ai raggi ultravioletti, viene classificata in “None” (nulla), “Very slight” (molto debole), “Slight” (debole), “Medium” (media) “Strong” (forte), “Very strong” (molto forte), in cui i diamanti a fluorescenza nulla sono i più preziosi.
G.
Gemma
Con il termine gemma ci si riferisce ad un insieme di materiali, la maggior parte di origine minerale, ma anche distillati di roccia fusa e materia organica, utilizzati per scopi ornamentali.
La preziosità, e dunque il valore, delle gemme è determinato dal loro taglio, dalla loro purezza, dal loro colore e dal loro peso.
GIA
Il Gemological Institute of America ha più di 80 anni di storia ed è tra gli istituti di ricerca, certificazione e anticontraffazione più rinomati a livello globale.
Recentemente, l’ente ha brevettato un dispositivo anti sofisticazione, capace di rilevare con estrema precisione i diamanti sintetici anche su un gioiello montato.
Girdle (cintura)
La cintura costituisce la parte perimetrale di un diamante tagliato. Si posiziona tra la corona (la parte superiore della pietra) ed il padiglione (la parte inferiore della pietra).
Griffe
Nel campo della gioielleria, con il termine griffe ci si riferisce a ciascuna delle punte metalliche che formano una corona con cui è tenuta legata una pietra preziosa nelle montature a giorno.
Goccia (taglio)
Viene definito taglio a goccia quella particolare forma di taglio, armoniosa sintesi tra il taglio ovale e quello marquise, che ricalca la forma di una lacrima scintillante.
H.
HRD Antwerp
L’ Hoge Raad voor Diamant è uno tra i più noti istituiti gemmologici mondiali, ed ha il suo quartiere generale ad Anversa, la capitale europea dei diamanti. Le certificazioni HRD garantiscono sia l’autenticità del diamante che ne descrivono dettagliatamente tutte le caratteristiche in termini di taglio, colore, purezza, peso, proporzioni, fluorescenza e livello di lucidatura.
I.
Ideal cut (taglio ideale)
Un diamante dal taglio ideale è un diamante a taglio brillante rotondo o princess caratterizzato da proporzioni ed angoli ideali, oltre che da ottimi valori di lucidatura e simmetria.
Un diamante dal taglio ideale riflette quasi tutta la luce che lo penetra e, per questa ragione, è uno dei tagli più rari.
IGI
L’ International Gemological Institute è il più antico istituto internazionale indipendente, con sede ad Anversa, di classificazione e di certificazione di diamanti.
Incastonatura
Il termine incastonatura indica il modo di fissare una gemma su una montatura.
Inclusione
Per inclusione si intende qualunque caratteristica interna o inomogeneità delle gemme visibile con il microscopio a 10 ingrandimenti. Le fratture o particelle solide, liquide o gassose che si trovano all’interno della gemma permettono anche di distinguere tra una pietra naturale ed una sintetica.
L.
Laserscribe (incisione laser)
La tecnica del laserscribe o incisione Laser permette appunto ad un sottile e preciso raggio Laser, di inscrivere la cintura del diamante riportandovi il numero di serie della Certificazione.
Lentino manuale
E’ una lente a 10 ingrandimenti impiegata per esaminare i diamanti e le pietre preziose.
M.
Marquise (taglio)
Il taglio marquise presenta una forma ovale ma con gli estremi a punta; è caratterizzato dalla presenza di 56 faccette.
La leggenda attribuisce l’origine di questo particolare taglio alla casata dei Borbone. Si dice infatti che il Re Sole avesse commissionato il taglio di un diamante che ricordasse il sorriso della Marchesa di Pompadour.
N.
Nuvola
Con il termine nuvola ci si riferisce generalmente ad un gruppo di inclusioni biancastre, da piccolissime a molto piccole, che conferiscono un aspetto torbido alla pietra.
O.
Ovale (taglio)
Il taglio ovale conferisce al diamante una forma ovale allungata. È particolarmente indicato per le donne con le mani piccole in quanto, questo particolare taglio, conferisce alla pietra l’illusione di allungare le dita.
P.
Parure
Una serie di due o più oggetti realizzati in base a criteri estetici o funzionali di complementarità. Una parure di diamanti, ad esempio, è composta da collana, orecchini e bracciale o anello della stessa tipologia.
Pavé
Un tipo di montatura, in gioielleria, in cui numerosi diamanti di piccole dimensioni vengono incastonati l’uno vicino all’altro in modo da creare come una specie “d’incrostazione di diamanti” ricoprente l’intero gioiello, in modo da oscurarne la parte metallica.
Pavilion (padiglione)
Con il termine padiglione si intende la parte inferiore d’un diamante.
Percentuale d’altezza
Espressa in percentuale, è la risultante delle seguenti operazioni di calcolo:
- per diamanti a brillante rotondo : Altezza Totale in mm fratto Diametro Medio in mm.
- per diamanti di taglio fantasia : Altezza Totale in mm fratto Diametro Minore in mm.
Percentuale della tavola
Questo parametro è ottenuto dal rapporto tra il diametro della tavola ed il diametro medio della pietra.
Piuma
In un diamante si riferisce ad una frattura o una sfaldatura che somigli ad una piuma.
Polish (lucidatura)
Con il termine lucidatura, o politura o finitura ci si riferisce alla condizione della superficie esterna del diamante tagliato. La politura viene classificata assegnando degli attributi che comprendono i termini “Excellent” (Eccellente), “Very Good” (Molto Buona), “Good” (Buona), “Fair” (Discreta) e “Poor” (Scarsa).
Princess (taglio)
Un tipo di taglio di forma quadrata o rettangolare se visto dall’alto e simile al lato di una piramide rovesciata, con quattro lati smussati se visto di fianco.
Punto
La frazione centesimale del carato. Ad esempio, si dirà che un diamante da ½ carato peserà 50 centesimi di carato, oppure 0,50 carati (oppure 50 punti).
R.
Rodiatura
La rodiatura è una tecnica orafa utilizzata per conferire maggiore brillantezza a oro e argento e per prevenirne l’ossidazione, senza alternarne le proprietà fisiche. Non è invasiva e perdura nel tempo. Dopo un’accurata sgrassatura il metallo prezioso, o il gioiello, viene ricoperto tramite un bagno galvanico di un sottile strato di rodio, una pellicola invisibile a occhio nudo, di uno spessore compreso nell’ordine di pochi micron.
Rubino
Il rubino è una più nobile varietà del corindone, un minerale composto in prevalenza da ossido di alluminio e di cromo. E’ riconoscibile dal caratteristico colore rosso, che, proprio in relazione alla percentuale di ossido di cromo e di saturazione in relazione alle caratteristiche del giacimento, può assumere nuances molto differenti: dal rosa pallido al rosso cupo e intenso, il cosiddetto “sangue di piccione”, dall’arancio al porpora.
S.
Setaccio
Utensile usato per separare i diamanti tagliati per dimensione o misura.
Sfaccettare
Lavorazione di taglio a faccette di una gemma.
Shape (taglio)
Il taglio di una pietra potrebbe essere definito come la sua configurazione. Le più comuni, sebbene non siano le uniche, sono le forme di taglio rotonde, a marquise, a goccia, a cuore, princess, radiant, a smeraldo, a cuscino ed a triangolo.
Shining (scintillio)
Detto anche sfavillio, è l’effetto prodotto dai lampi di luce emessi dalle faccette d’un diamante e visibili non appena questo, o la sorgente di luce, o l’osservatore, si muovono.
Smeraldo
Lo smeraldo, come l’acquamarina, è una varietà di berillo, un minerale che si sviluppa in formazioni cristalline, dalla tipica tonalità verde intenso e brillante. La colorazione è dovuta alla presenza di ossido di cromo e di vanadio: è proprio la combinazione di questi due elementi a rendere il berillo uno smeraldo autentico.
La maggior parte degli smeraldi presenta notevoli inclusioni, il che comporta un basso grado di durezza e dunque di resistenza alla scalfittura.
Smeraldo (taglio)
In un diamante un taglio di forma quadrata o rettangolare ad angoli smussati viene abitualmente definito taglio smeraldo . Il taglio risulta composto da tre file di faccette parallele ai lati della tavola e parallele tra loro, nella corona, e da tre file di faccette parallele ai lati della cintura e parallele tra loro, nel padiglione.
Spessore di cintura
Il parametro che determina lo spessore della cintura è la distanza media, in millimetri, tra la corona (parte superiore della pietra) ed il padiglione (parte inferiore della pietra). Questa misura viene però generalmente espressa in percentuale.
Symmetry (simmetria)
E’ la classificazione dell’uniformità complessiva del taglio di una pietra. “Excellent” (Eccellente) “Very good” (Molto buono) “Good” (Buono) “Fair” (Discreto) e “Poor” (Scarso) sono i livelli discendenti di definizione.
T.
Table (tavola)
Faccetta centrale del diamante giacente su un piano parallelo a quello della cintura. Raccorda tramite la zona superiore, detta corona, la cintura. Alla cintura segue una parte sottostante detta padiglione che termina con una faccetta detta tavola inferiore o apice, parallela alla tavola.
Trasparenza
La qualità di una pietra di lasciare trapassare la luce. Una pietra può dunque essere trasparente, translucida o opaca.
Triple excellent
Un diamante triple excellent è un diamante giudicato perfetto sia per taglio, sia per politura, sia per simmetria. Una valutazione di questo tipo garantisce alla pietra la massima luminosità.
Z.
Zaffiro
Lo zaffiro è una gemma preziosa, una varietà di corindone minerale, come il rubino, costituita da ossido di alluminio con tracce di elementi come ferro, titanio, cromo, rame o magnesio. È tipicamente blu, ma gli zaffiri “fantasia” si presentano anche nelle tonalità del giallo, viola, arancione e verde. Il corindone di colore rosa può essere classificato sia come zaffiro che come rubino.
A causa della notevole durezza dello zaffiro (il terzo minerale più duro dopo il diamante e la moissanite), è anche impiegato in applicazioni non ornamentali come componenti ottici a infrarossi o cristalli per orologi da polso.
Gli zaffiri blu sono quotati in base alla purezza del tono primario; porpora, viola e verde sono i colori secondari più comuni.
Il colore degli zaffiri più pregiati può essere quindi descritto come un viola scuro di media intensità tendente al blu violaceo in cui la tonalità blu principale si attesta almeno all’85% e quella secondaria non supera il 15%, senza la minima commistione di verde o di grigio.
Lo zaffiro di Logan di 423 carati (84,6 g) custodito all’interno del Museo Nazionale di Storia Naturale di Washington, è uno dei più grandi zaffiri blu sfaccettati esistenti.